La limonicoltura in Costa di Amalfi ha produzioni ottime, con proprie caratteristiche peculiari: è situata ad una latitudine piuttosto elevata, quindi più esposta ai rigori invernali rispetto ad altre zone agrumicole italiane.
Il limone, più sensibile alle basse temperature, col clima più fresco consente una produzione più tardiva, in periodi dell’anno in cui l’offerta è carente del prodotto proveniente dalle zone più calde (Sicilia e Calabria). I prezzi dei limoni Costa di Amalfi e di Sorrento sono in assoluto i più alti per la tardività, la tradizionalità, ma anche per la qualità.
In assoluto la coltivazione dei limoni in questa zona è la più antica d’Italia.
Ha un valore paesaggistico notevolissimo, e buona parte del richiamo turistico lo si deve alle sempreverdi cascate di piante che, terrazza dopo terrazza, degradano verso il mare.
Oggi, può apparire un controsenso, è la forma di coltivazione più tradizionale, in cui è impossibile parlare di meccanizzazione degli impianti, con un rapporto Uomo-Pianta assiduo, diretto, praticamente immodificato dal tempo e immodificabile dalle condizioni logistiche colturali, con giardini ricavati rapinando spazio alla roccia, riportando il terreno a spalla e costringendolo in terrazze con mura ardite costruite pietra su pietra.
E’ la più vecchia, al limite, tra le coltivazioni. E’ così vecchia che può essere considerata “nuovissima”, all’avanguardia tra i sistemi economici di allevamento praticabili. E questi terrazzamenti, tenuti ancora insieme e coltivati, rendono un servigio incommensurabile, considerato il delicatissimo equilibrio idro-geologico che vanno a tutelare. Senza, è purtroppo immaginabile quali catastrofi potrebbero avvenire, e non stiamo solo parlando della perdita di valori paesaggistici unici, ma di ben altro.
L’agrumicoltura amalfitana e sorrentina invece sono, semplicemente, la storia. Antichissime, sono romanamente legate ad una terra amata. L’agrumicoltore di queste zone è costretto ad essere un operatore economico, perché non potrebbe essere altrimenti. Ma è un uomo del passato. Rimasto troppo indietro, che ormai è troppo avanti per altri, che saranno costretti a correre per raggiungerlo. In fondo la sua è un’arte nobile, mai decaduta, ferma nel tempo e lontana dalle cose.